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Sobibor - Campi di lavoro

Ultimo aggiornamento 11 Giugno 2006





In conformità con i piani tedeschi all’inizio dell’occupazione, il distretto di Lublino fu destinato a diventare "il pilastro dell’agricoltura del Generalgouvernement". Allo scopo di modernizzare l’agricoltura di questa regione, le autorità tedesche (principalmente l’amministrazione civile) vollero regolare i corsi dei piccoli fiumi e migliorare lo stato delle pianure della zona. Di conseguenza il Wasserwirtschaftsinspektion (Ispezione per le risorse idriche) nel distretto di Lublino installò una rete di piccoli campi di lavoro nel 1940, dove Ebrei e prigionieri polacchi avrebbero lavorato. La provincia di Chelm diventò uno dei numerosi centri di questi campi. Il campo di sterminio di Sobibor fu costruito in questo distretto nel 1942.
Nel 1940, Ebrei provenienti soprattutto dai distretti di Lublino e Varsavia vennero deportati in questi campi di lavoro. Il loro salario ufficiale era di 96 Zloty al mese; ma questo denaro non era abbastanza, considerando il lavoro estremamente duro.

Sobibor - Campi di lavoro
Questi campi di lavoro forzato furono installati nei paludosi dintorni di Sobibor: Czerniejow, Dorohusk, Kamien, Krychow, Luta, Nowosiolki, Osowa, Ruda Opalin, Sawin, Siedliszcze, Sobibor-villaggio, Staw-Sajczyce, Tomaszowka, Ujazdow, Wlodawa e Zmudz.
In alcuni luoghi questi campi furono collocati in edifici scolastici, fattorie abbandonate o fabbricati industriali.
Ad esclusione del campo di Krychow, i prigionieri vivevano in granai, fienili, in fattorie private o in mulini (a Staw-Sajczyce). I campi erano sotto il controllo dell’amministrazione civile tedesca, ma i prigionieri erano sorvegliati da guardie provenienti da Trawniki o dalla polizia ebraica (a Osowa). A Sawin, i reclusi ebrei venivano sorvegliati dalla polizia ebraica e da guardiani polacchi che lavoravano per il Wasserwirtschaftsinspektion.
Campo di lavoro di Sawin #1
I prigionieri erano obbligati a lavorare 8 - 10 ore al giorno. Per la maggior parte del tempo lavoravano in acqua con vestiti bagnati, senza la possibilità di cambiarli. Il cibo era sempre un problema importante. Solo quelli che tornavano dalle città vicino ai campi avevano l’opportunità di ottenere un po’ di cibo da portare con sé. Gli Ebrei deportati dal Ghetto di Varsavia o dal distretto di Varsavia dipendevano dalle cucine del campo. Se avevano del denaro potevano comperare pane dai contadini locali. In alcuni campi, come Krychow, i prigionieri erano uccisi quando il comandante del campo Adolf Löffler scopriva contatti con i Polacchi locali. I contadini polacchi accusati di vendere cibo ai prigionieri furono percossi. A Osowa questi contatti non erano così severamente proibiti. Poiché non avevano soldi, gli Ebrei scambiarono i loro vestiti con cibo.
Solo nel 1941, a causa di malattie, fu necessario liberare 2,500 degli 8,700 Ebrei provenienti dal Ghetto di Varsavia. Molti Ebrei morirono per fame, epidemie di tifo e per il lavoro estremamente duro. In parecchi campi, come Osowa o Sawin, furono fucilati in esecuzioni di massa. Nell’ autunno 1941, a Osowa, l’ultimo gruppo di Ebrei rimanenti fu giustiziato vicino al campo. Due di loro sopravvissero e divennero prigionieri con funzioni amministrative nel periodo successivo, tra 1942 e il 1943.

Campo di lavoro di Sawin #2
Nel 1941, circa 2,200 Ebrei vennero deportati dal Ghetto di Varsavia a Krychow, Osowa, Sawin e Staw-Sajczyce. Il numero di persone rilasciate da questi campi durante Giugno/Luglio 1941 (quando quasi tutti i grandi edifici vennero rilevati dalla Wehrmacht tedesca nel corso dell’inizio della guerra contro l’Unione Sovietica) non è noto. A Osowa il numero medio di prigionieri era di 400 - 500 persone, a Siedliszcze approssimativamente 2,000, e a Sawin 700 - 800.

Krychow era il più grande di tutti i campi di questa regione, situato a sud-ovest di Sobibor vicino al villaggio di Hansk. Fu costruito prima della guerra come campo di detenzione per criminali polacchi. Anche allora i prigionieri dovettero lavorare nella canalizzazione dei fiumi della zona.
Nel 1940, l’amministrazione locale di Hansk ricevette un ordine dall’amministrazione civile tedesca al fine di preparare gli edifici del vecchio campo per dei trasporti di Zingari. Essi furono qui collocati, provenienti dal campo loro destinato a Belzec. L’intero gruppo era costituito da 1,000 / 1,500 individui. Secondo le dichiarazioni di testimoni polacchi di Hansk, gli Zingari di Krychow non erano sorvegliati e non furono obbligati a lavorare. La maggior parte di loro non parlava polacco. Scambiarono i loro vestiti con il cibo ed elemosinavano. Nell’ autunno 1940, furono deportatiti da Krychow: alcuni di loro vennero trasferiti nel Ghetto di Siedlce.
Campo di lavoro di Sawin #3
Tra la fine del 1940 e l’inizio del 1941, la maggior parte dei prigionieri di Krychow erano Ebrei del Ghetto di Varsavia e contadini locali Polacchi e Ucraini, arrestati per non avere pagato le imposte. Circa 1,500 prigionieri di Krychow (secondo testimoni di Hansk) furono percossi dalle guardie, e soffrirono per fame e malattia. 150 Ebrei lavorarono come operai. Molti Ebrei dovettero lavorare in campi che appartenevano ai “coloni” Tedeschi, o nelle proprietà terriere rilevate dai Tedeschi. Anche donne e bambini (di 8 - 12 anni) vi dovettero lavorare. Con l’inizio dell’ Aktion Reinhard tutti questi campi di lavoro forzato furono riservati esclusivamente agli Ebrei. I prigionieri polacchi e ucraini furono rilasciati all’inizio del 1942, dopo il pagamento di riscatti da parte delle loro famiglie.

Gli Ebrei arrivarono dai ghetti liquidati nei dintorni di Sobibor: Rejowiec, Siedliszcze, Sawin, Wlodawa e Chelm, oppure inviati dopo una selezione avvenuta nel campo di sterminio di Sobibor. A Sobibor gli Ebrei dei trasporti provenienti dall’estero furono selezionati sulla rampa. I deportati dalla Slovacchia, da Terezin (Theresienstadt), dalla Germania e dall’Austria non si resero conto o non poterono credere di trovarsi sulla rampa di un campo di sterminio, e che a pochi metri di distanza i loro parenti ed amici erano stati assassinati! Sobibor fu probabilmente il solo campo di sterminio dell’Aktion Reinhard nel quale le SS selezionarono i gruppi più numerosi di Ebrei destinati al lavoro in un altro campo. Non è noto quante furono le persone selezionate a Sobibor per questo scopo (Budzyn, Trawniki, Poniatowa, e Dorohucza).

Campo di lavoro di Sawin #4
Adampol Memorial
Adampol - Memoriale
Oltre alle difficili condizioni di vita e di lavoro (in primavera ed estate le zanzare erano un grosso problema), le selezioni nei campi venivano regolarmente organizzate. Persone malate e bambini furono inviate con carretti trainati da cavalli, o a piedi, nel campo di sterminio di Sobibor. Nei campi che si trovavano molto vicini a Sobibor, i prigionieri sapevano del campo di sterminio. Questa pressione psicologica frantumò la loro volontà di resistere e sopravvivere. In molte dichiarazioni di Polacchi, i testimoni hanno menzionato la passività dei prigionieri. Nel villaggio di Osowa, a 7 km da Sobibor e circondato da una grande foresta, nessun prigioniero fuggì dal campo di lavoro sebbene alcuni Polacchi tentarono di aiutarli. Solo durante la liquidazione del Campo di lavoro di Adampol vicino Wlodawa (il 13 Agosto 1943) alcuni prigionieri, che erano in contatto con i partigiani, cercarono di organizzare una resistenza e combattere contro la polizia. È importante ricordare che la maggior parte dei reclusi di Adampol erano Ebrei polacchi che conoscevano il loro destino. Durante la liquidazione di questo campo 475 prigionieri Ebrei furono giustiziati sul posto. La maggior parte degli Ebrei stranieri non avevano la possibilità di fuggire poiché non conoscevano la gente del posto e la zona. Specialmente per gli Ebrei provenienti da Germania, Austria e Olanda (1943) la barriera linguistica fu un enorme problema. A Sawin è nota la fuga riuscita di due Ebrei Cechi. Uno di coloro che fuggirono, che perse la madre in una selezione a Sawin, ha scoperto solo dopo la guerra che il suo campo non era lontano dal campo di sterminio di Sobibor.

In altri campi il gruppo più grande di prigionieri era costituito da Ebrei provenienti da fuori la Polonia. Testimoni polacchi molto spesso citarono i loro stretti contatti con gli Ebrei Cechi. I contadini polacchi si resero conto che tra i deportati c’erano Ebrei convertiti al Cristianesimo. Per esempio a Sawin una dentista della Cecoslovacchia era membro del coro della chiesa, e suo figlio suonava il violino durante la messa. Ebrei convertiti della Cecoslovacchia si trovavano anche in Krychow:
"Fra gli Ebrei che erano nel campo di Krychow c’erano anche cattolici. Io vidi come durante il trasporto a Krychow alcuni di loro si fermarono davanti alla croce vicino alla strada, si fecero il segno della croce e pregarono. Vidi anche che alcuni di loro portavano piccoli crocifissi sul petto." (Testimonianza di Zygmunt Leszczynski, originario di Hansk)

Campo di Lavoro di Sawin #5
Nell’ estate e autunno 1943, la maggior parte di questi campi fu liquidata e i loro prigionieri inviati a Sobibor. Da Krychow i prigionieri vennero caricati su carri trainati da cavalli. Da Sawin dovettero camminare e molti di loro furono uccisi lungo la strada verso il campo di sterminio:
"Mi ricordo, ero con mio padre davanti alla nostra casa, a 5 - 8 metri dalla strada. Improvvisamente vedemmo il "Kalmuk" (probabilmente una guardia ucraina), e dietro di lui parecchie centinaia di persone marciavano in colonna. Camminavano molto lentamente e sembravano affamati e sporchi. Molti di loro si tolsero il cappello e ci dissero parole di addio: “Arrivederci signor Stankiewicz, stiamo andando a bruciare."

Campo di lavoro di Sawin #6
Dopo le selezioni nei campi di lavoro e la loro liquidazione definitiva i Tedeschi obbligarono i contadini polacchi ad usare i loro carri trainati da cavalli per trasportare vecchi e invalidi. Appena prima del cancello del campo di sterminio di Sobibor i Polacchi dovevano abbandonare i carri; degli Ucraini provenienti dal campo li conducevano attraverso il cancello. Poi i Polacchi sentivano le urla delle vittime e dopo una o due ore i carri erano nuovamente riportati indietro.

Probabilmente l’ultimo campo ad essere liquidato fu quello del villaggio di Luta. Il campo à esistito, secondo le testimonianze degli abitanti locali, fino alla rivolta di Sobibor del 14 Ottobre 1943. Gli internati di Luta videro un gruppo di prigionieri di Sobibor che cercarono di scappare nella foresta vicina. Dopo la rivolta gli Ebrei di Luta furono portati al campo di sterminio per essere eliminati.

A Osowa è possibile vedere un piccolo cimitero con le tombe dei prigionieri che vi morirono.

È molto difficile dire quante persone passarono attraverso i campi di lavoro della regione di Sobibor, e morirono. L’argomento - piccoli campi di lavoro nei dintorni di un campo di sterminio - non è generalmente conosciuto tra gli storici e richiede ulteriori ricerche.




Fonti:
Archivio dell’ Istituto per il Ricordo Nazionale di Lublino: Documenti delle indagini sui Crimini di massa nei campi di lavoro di Krychow, Siedliszcze e Adampol
Archivio di Stato di Lublino: Raccolta del Governatore del Distretto di Lublino
Interviste con signor Stefan Ostapiuk di Osowa, collezione private di R. Kuwalek
T. Berenstein: Obozy pracy przymusowej dla Zydow w dystrykcie lubelskim. Biuletyn ZIH, nr 24 (1957)
T. Berenstein: Zydzi warszawscy w hitlerowskich obozach pracy przymusowej. Biuletyn ZIH nr 67 (1967).
E. Dziadosz, J. Marszalek: Wiezienia i obozy w dystrykcie lubelskim w latach 1939-1967. "Zeszyty Majdanka", vol. III (1967)
J. Krasnodebska: Przyczynek do historii getta w Sawinie. "Rocznik Chelmski", vol. IV (1998)
J. Marszalek: Zydzi warszawscy w Lublinie i na Lubelszczyznie w latach 1940-1944. (in) Zydzi w Lublinie. Materialy do dziejow spolecznosci zydowskiej Lublina. red. T. Radzik. Lublin 1995

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