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Belzec - Memoriale

Ultimo aggiornamento 24 Settembre 2006

Il luogo di costruzione nel 2003/2004         Memoriali precedenti         Cerimonia di inaugurazione, il 3 Giugno 2004






In the Museum
Nel museo
Orari di apertura al pubblico:

Luogo commemorativo
9.00 - 18.00 ogni giorno, incluso il fine settimana (dall’ 1 Aprile al 31 Ottobre)
8.00 - 16.00 ogni giorno, incluso il fine settimana (dal 2 Novembre al 31 Marzo)

Mostra e museo
9.00 - 17.00, incluso il fine settimana (dal 2 Aprile al 31 Ottobre)
9.00 - 16.00 ogni giorno, incluso il fine settimana (dal 2 Novembre al 31 Marzo)

L’accesso a tutte le zone del memoriale di Belzec (Panorama a 180°) è libero.
Per visite guidate rivolgersi alla reception (entrata del museo).
Fotografie e riprese del Memoriale di Belzec sono permesse solo con un’autorizzazione scritta della direzione del museo, o del direttore del museo statale di Majdanek a Lublino.

È possibile spedire le richieste all’indirizzo belzec.memorial@op.pl





A Descrizione del concetto del Memoriale-cimitero per le Vittime del campo di sterminio nazista di Belzec.

Belzec 1942 - il luogo e la data di una grande tragedia del popolo ebraico, uno dei più grandi crimini nella storia dell’umanità - stava attendendo un memoriale appropriato da più di mezzo secolo..

The Museum in 2004
Il museo nel 2004
Il nostro compito principale era trovare la forma del cimitero per questo luogo che onorasse e venerasse in modo appropriato gli Ebrei qui assassinati, secondo la tradizione, la cultura e la religione nelle quali loro e i loro antenati vivevano. Il nostro concetto scultoreo - architettonico copre l’intera area del campo di sterminio. L’elemento più importante della composizione è lo spazio occupato dalla simbolica fossa di seppellimento, contenente le vere fosse comuni all’interno dei su margini.

The Interstice
L’interstizio
Nel punto in cui si trovava il binario di raccordo abbiamo collocato l’entrata principale del cimitero. I relativi elementi comprendono la Rampa e l’edificio del Museo. L’insieme di queste strutture sul lato della cittadina costituisce una forma di muro del cimitero. L’unica uscita dalla Rampa è il Cammino, che pende dolcemente in un modesto, persino anonimo terreno, e che ci conduce nell’ Interstizio perfettamente diritto - come una crepa nel terreno - formando l’ Interstizio - Cammino senza ritorno. Una piazza è stata creata nel punto di incrocio con il perimetro del Cimitero - Terreno di seppellimento.

The Stone Wall
Il muro di pietra
La terra tagliata e aperta mette a nudo l’elevazione nascosta del terreno, e rivela le dimensioni del crimine. Con l’altezza torreggiante delle pareti che oscurano il cielo, si rievoca il terrore di una delle più grandi tombe del mondo. Il punto culminante del passaggio è il Muro di pietra, in granito. Il suo rilievo è una testimonianza delle tracce delle tragedie individuali delle vittime. È un luogo di sosta e riflessione. Girando intorno, si fronteggia la Nicchia con incisi i nomi delle vittime.

The Cast-Iron Border
Il Margine in ghisa
Dal sottosuolo, delle scale deviano verso sinistra e verso destra, permettendo di uscire. La strada per l’uscita è segnata dalla via pedonale lungo il Margine in ghisa. La sua superficie è coperta con iscrizioni riportanti i nomi delle comunità delle vittime e le date, creando un calendario del crimine. È anche un luogo dove deporre pietre e candele commemorative.

Quegli alberi che furono testimoni degli eventi saranno mantenuti sul terreno, segnando i confini del grande terreno di seppellimento. La superficie di questa zona verrà ricoperta con uno strato di terreno speciale sterile, spesso mezzo metro, che manterrà il profilo originale della terra. Questo dimostrerà l’eccezionale natura di questo luogo e la duratura memoria della tragedia.

Andrzej Solyga, Zdzislaw Pidek, Marcin Roszczyk

Scultori

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Opuscolo Ufficiale 2005 (Inglese o Polacco), disponibile solo all’entrata del museo o presso ARC. Questo opuscolo include le nuove mappe del campo, utili per capire le strutture di quello che era il campo di sterminio.

© ARC (http://www.deathcamps.org) 2006